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<p class="corgi-5ihzgf"><span class="corgi-2migtz">Trattiamo i tuoi dati personali in conformità con la nostra <a data-pass-thru="true" class="corgi-1ct102y" href="/policies/privacy" target="_blank">Informativa sulla privacy</a> e ai nostri
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Va' al contenuto principale LA TUA PRIVACY Utilizziamo i nostri cookies e quelli di terze parti per garantire la funzionalità del sito e assicurarci che la nostra piattaforma venga utilizzate senza problemi - ad esempio, rendere il processo di login più semplice e limitarne gli abusi e le frodi, analizzare e ottimizzare il sito e personalizzare la tua esperienza in base a raccomandazioni rilevanti per te. Puoi accettare tutti i cookies cliccando sul bottone "Accetta i cookies" o scegliere le tue preferenza cliccando su "Gestisci i cookies". Leggi di più Accetta i cookiesRifiuto i cookies non essenziali Gestisci i cookies Lancia una petizione Le mie petizioni Sfoglia Sostienici! Accedi -------------------------------------------------------------------------------- Dettagli della petizione -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- Commenti -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- Aggiornamenti -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- METALLICA IN MOROCCO METALLICA IN MOROCCO Lanciata 21 agosto 2023 Firme: 8Prossimo obiettivo: 10 8 10 Firme Prossimo obiettivo Prendere slancio Firma questa petizione PERCHÉ QUESTA PETIZIONE È IMPORTANTE Lanciata da tarik NABIL Metallica tour in some small places but not in Morocco, turkey and other big cities/countries with a lot of fans. Please come to Morocco. Probably all moroccans knows Metallica, will sacrifice their money to see them irl, sing with them, and the most important thing, be happy. Prendere slancio Firma questa petizione Firme: 8Prossimo obiettivo: 10 8 10 Firme Prossimo obiettivo Prendere slancio FIRMA QUESTA PETIZIONE Nome Cognome Email Milan, 20121 Italia Sì! Fatemi sapere se questa petizione vince, e come posso aiutare altre petizioni importanti. No. Non voglio sapere se ci sono novità su questa e altre importanti petizioni. Firma questa petizione Non mostrare il mio nome e il mio commento su questa petizione Trattiamo i tuoi dati personali in conformità con la nostra Informativa sulla privacy e ai nostri Termini di servizio. Riportare una violazione delle politiche -------------------------------------------------------------------------------- AGGIORNAMENTI * 5 sostenitori 40 minuti fa * tarik NABIL ha lanciato questa petizione 54 minuti fa -------------------------------------------------------------------------------- RAGIONI PER FIRMARE Firma questa petizione e aggiungi per primo il tuo commento. -------------------------------------------------------------------------------- PETIZIONI CHE SONO PROMOSSE DA ALTRI UTENTI DI CHANGE.ORG * Promossa da 3.224 sostenitori Malattie rare in Italia? Una sentenza di morte per chi vuole vivere ancora Sono Francesca Clementi e da 700 giorni combatto un tumore raro: il Colangiocarcinoma (letteralmente TUMORE DELLE VIE BILIARI) intraepatico. Sono un membro attivo della SOCIETA' PAZIENTI ITALIANI COLANGIOCARCINOMA, APIC - https://www.apicinfo.it. Questa malattia è inserita nella lista delle malattie rare. In Europa l’incidenza media è di 1/3 pazienti ogni 10.000 abitanti (nel 2020 in Italia ne sono stati riscontrati 5.400 casi). E’ una malattia subdola, non dà né dolore né sintomi di particolare rilievo, o, comunque, sempre riferibili ad altre patologie.Per una diagnosi di Colangiocarcinoma occorre una TAC addome o una Risonanza magnetica Epato Specific. Sono analisi che in SSN hanno lunghissimi tempi di attesa. Questo lungo percorso comporta che solo 1 paziente su 5 potrà alla fine accedere all’intervento chirurgico (unico trattamento risolutivo ad oggi). Per tutti gli altri c’è la chemio terapia (a volte con effetti collaterali, peggiori della malattia stessa), ma l’efficacia è limitata. Il tasso di mortalità è altissimo (3/6 mesi per pazienti non operabili o trattabili). Una SPERANZA però esiste: l’analisi genetica (su pezzo solido o liquido) del tumore. Ci sono moltissime società che negli ultimi anni si sono specializzate in questa analisi genomica, ma sicuramente la OneFoundation rimane una delle migliori. TEST GENETICO PERCHE’? Molti tumori sono provocati da mutamenti dei nostri geni: questi mutamenti possono essere ereditari o semplicemente avvenire nel corso della vita. La mutazione genetica, quando esiste, apre le porte a tutta una serie di farmaci (farmaci bersaglio, o target), che possono salvare la vita del paziente.Le mutazioni più frequenti nel colangiocarcinoma sono la IDH1/2 ed FGFR2: per questi casi ci sono farmaci testati dalla FDA americana che hanno portato ad un notevole allungamento della vita del paziente. La situazione negli Stati Uniti d'America è completamente differente. Non voglio dire che hanno trovato la panacea al male, ma sicuramente la FDA ha approvato molti più farmaci e linee terapeutiche rispetto all’ AIFA.Parliamo sempre di farmaci molto costosi, ma che in tanti casi possono prolungare la vita del paziente e/o ridurre la massa tumorale fino a consentirgli l’ accesso all’ intervento. Per l’altissimo costo di questi farmaci c’è sempre la richiesta COMPASSIONEVOLE (https://www.aifa.gov.it/farmaci-a-uso-compassionevole e/o OFF-LABLE COMPASSIONEVOLE (https://www.aifa.gov.it/accesso-precoce-uso-off-label nel caso in cui questi farmaci non siano stati approvati dall' AIFA…PRATICAMENTE TUTTI). Uno di questi è L’IVOSIDENIB (TIBSOVO-farmaco di terza linea, quando le chemio classiche di prima e seconda non hanno avuto alcun effetto): farmaco che ha effetti POSITIVI immediati sui malati (con una comprovata mutazione genetica IDH: ma in EU non è stato ancora autorizzato, con la conseguenza che deve essere acquistato direttamente dalla Servier Pharmaceutical USA. Ogni confezione (parlato con il responsabile Farmaci esteri, sia per telefono che per mail, della farmacia del Vaticano, che lo potrebbe avere in max due settimane) costa fra i 45/50mila euro. Una confezione basta per un singolo mese di cura!Ma la prospettiva di vita di un malato di Colangiocarcinoma è molto breve, e quindi non conveniente come investimento e questo l’ AIFA lo sa perfettamente.POCHISSIMI DI QUESTI FARMACI A BERSAGLIO MOLECOLARE HANNO RICEVUTO APPROVAZIONE AIFA, visto che si tratta di farmaci SALVAVITA hanno tutti ricevuto approvazione FDA negli Stati Uniti. Per questo chiedo che questi farmaci vengano approvati dall'AIFA e non condannare i malati di malattie rare a una sentenza di morte, come accade attualmente, mi aiuti? NOI SIAMO PAZIENTI DESTINATI A MORIRE, NON TEMIAMO NULLA, CERCHIAMO SOLO DI AVERE PIU’ GIORNI PER GODERE DEI NOSTRI CARI E DELLE NOSTRE PASSIONI.Per questo ti chiedo di firmare la mia petizione.Leggi di più Francesca clementi 196.860 196.860 sostenitori Firma la petizione * Promossa da 2 sostenitori I marciapiedi ai soli pedoni: vorrei che restassero isole pedonali esclusive. Mi rivolgo ai cittadini romani utenti dei MARCIAPIEDI: riprendiamoci i nostri spazi! A Roma parecchi anni fa molti marciapiedi sono stati ritagliati per far posto alle macchine parcheggiate, ora sono diventati condominio, legale di fatto, con bicicli elettrici o meno, monopattini, cassonetti, tavolini di bar e ristoranti, vegetazione spontanea, segnaletica stradale ecc. Oggi sono diventati i MOLI d'attracco per autoveicoli, spesso in seconda fila: furgoni, moto, cassonetti ed altro che assediano i marciapiedi rendendoli inaccessibili. Uscendo di casa si ha difficoltà a trovare un varco per attraversare la strada. Quando si diceva delle "macchine al servizio dell'uomo", ora sembra che l'uomo sia al servizio delle macchine. Propongo ai cittadini romani di sollecitare il Comune a far rispettare l'esclusività dell'uso dei marciapiedi ai soli pedoni anche da parte dei turisti che vi circolano su monopattini. Sarebbe compito dei così detti "Vigili urbani", ormai introvabili per strada, far rispettare le leggi ed educare i cittadini al loro rispetto. Queste forze dell'ordine hanno capitolato sul fronte della difesa dei diritti del cittadino pedone a vantaggio dell'automobilista a cui, di fatto, tutto è consentito. Siamo nell'era delle macchine ma i cittadini pedoni hanno ancora dei diritti? Questa mattina, di caldo agosto, nel mio rione spopolato (Testaccio), con quasi tutti i negozi chiusi, ho fotografato oltre 25 oggetti intralcianti l’uso dei marciapiedi e sue pertinenze ed ho selezionato 3 immagini più rappresentative del pubblico disagio. Ma non vanno dimenticati i grandi viali cittadini (viale Marconi, viale Trastevere, Cola di Rienzo ecc.) i cui marciapiedi sono ingombri di banchi di vendita: abbigliamento, cibarie, cianfrusaglie varie ecc. Spesso osservo persone anziane, mamme con passeggini o carrelli della spesa destreggiarsi tra gli ostacoli deliberatamente e irresponsabilmente lasciati su i marciapiedi, persino su i salvagente delle fermate degli autobus Questi comportamenti incidono sulla qualità della vita dell'Homo sapiens urbanizzato. Domanda: ma le leggi a che servono se non vengono fatte rispettare? Il progresso non può identificarsi solo con quello tecnologico: i diritti civili sono indice di civiltà di un popolo. IL RISPETTO (L’AMORE) DEL PROSSIMO DOVREBBE ESSERE UN DOGMA CRISTIANO e non solo. Non l’arte d’arrangiarsi a scapito degli altri: questo è egoismo e menefreghismo! Quindi ribadisco l’invito a ciascuno di voi a sottoscrivere questa petizione al Comune di Roma a far rispettare gli spazi pubblici riservati ai PEDONI almeno su i marciapiedi e strisce pedonali.Leggi di più Giovanni Borgianelli 41 41 sostenitori Firma la petizione * Promossa da 7 sostenitori INDAGATE MCKINSEY Nel 2018 Eva Reali, una persona deceduta nello stesso anno, rilasciò una testimonianza in cui denunciava un probabile atto corruttivo, da parte della multinazionale McKinsey, ai danni delle nostre Istituzioni. https://youtu.be/BAF7AtNzyd0 Nonostante questa testimonianza sia ormai di dominio pubblico e in diverse questure italiane sia stata sporta denuncia, i media si rifiutano di parlarne e la magistratura non se ne occupa. Noi chiediamo che si faccia immediatamente luce su una vicenda che ci riguarda tutti e che potrebbe avere ripercussioni enormi di interesse collettivo. INDAGATE MCKINSEY!Leggi di più Andrea Tosatto 2.112 2.112 sostenitori Firma la petizione * SALVIAMO L'ORSO MJ5!❤️...e tutti gli altri orsi!❤️ Versione in spagnolo Salve a tutte/i, visto che "UNITI" possiamo farci sentire, "STOPPIAMO QUESTA ATROCITA' INSIEME" infatti è IMPENSABILE DECIDERE DI ABBATTERE UN MAGNIFICO ORSO", esemplare unico, "perchè ogni essere è unico" e solo perchè nel SUO HABITAT, sentendosi chissà, probabilmente in pericolo, ha aggredito un uomo, solo per difendersi. A quanto si legge in un comunicato, pubblicato sul sito della provincia di Trento, MJ5 è stato identificato nelle ultime ore grazie all'esame del Dna ed è un maschio di 18 anni, che non si era mai reso protagonista di altri episodi simili, né aveva manifestato comportamenti a rischio.Il governatore della provincia autonoma di Trento, Dottor Fugatti ha spiegato che, la scelta di abbattere l'animale è stata fatta "in considerazione della gravità dell’episodio accaduto e della possibilità, che possa verificarsi nuovamente". Ha poi aggiunto di averne parlato con il ministro all’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin e di aver informato l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), come stabilisce la legge. A questo ente, però purtroppo spetta solo formulare un parere non vincolante. Da news online si legge che, il presidente Fugatti abbia detto: "È un esemplare che si muove molto".Il mammifero è stato tra i primi ad essere inseriti nel progetto Life Ursus per reintrodurre gli orsi sulle Alpi a partire dagli anni '90. Il governatore Fugatti, pare abbia fatto sapere che, prima di procedere aspetterà il parere di Ispra, ma questo non condizionerà la loro decisione. Ha anche sottolineato che l'orso responsabile dell'aggressione è un esemplare che si muove molto, motivo per cui "possiamo catturarlo la prossima settimana, come tra sei mesi." (E CON TUTTO IL CUORE, MI AUGURO PROPRIO NON RIUSCIATE A CATTURARLO!). Il commento della associazioni animaliste pare esser stato:"Con la decisione di abbattere l'orso, la giunta si è attirata nuove critiche". L' Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa), per esempio, ha fatto sapere che procederà con l’accesso agli atti per comprendere l’esatta dinamica dei fatti, anche in vista di un eventuale ricorso al Tar. Pare poi, abbia aggiunto: "Anche stavolta assistiamo a uno scarico di responsabilità da parte del presidente Fugatti, che in questi anni ha fatto conoscere a tutta l’Italia le sue prassi nei confronti della fauna selvatica, che popola la sua terra", pare sempre da news online, che il presidente dell’Oipa Massimo Comparotto abbia denunciato, aggiungendo: "La Provincia pensi a prevenire questi episodi, anche informando la cittadinanza e gli escursionisti come ci si comporta in montagna, invece di evocare come sempre catture e abbattimenti". A TAL PROPOSITO, UNIAMOCI PER RIUSCIR A FERMARE, QUESTO TERRIBILE E INSPIEGABILE, (A MIO PARERE) ABBATTIMENTO. MI RIVOLGO POI A LEI PRESIDENTE FUGATTI: CONSIDERI LE MIE PAROLE E SI FERMI CON LA SUA DECISIONE! L'ORSO HA DATO TANTO AL TERRITORIO, IN QUESTI 18 ANNI E ORA SOLO PERCHÈ A 2000 MT di altezza, CREDENDOSI CERTAMENTE IN PERICOLO, NEL SUO HABITAT NATURALE, SI È PROBABILMENTE SOLO DIFESO (l'escursionista poteva tenere al guinzaglio il suo cane, bisogna saper come comportarsi e rispettare la montagna) E CON LA SUA FORZA FISICA, IL MAGNIFICO ORSO AVREBBE ANCHE POTUTO UCCIDERE, MA COME VEDE NON LO HA FATTO E SE UN ANIMALE HA AVUTO UN ANIMO NOBILE, LA DECISIONE DI ABBATTERLO SAREBBE SOLO UN' INSPIEGABILE E IGNOBILE DECISIONE, PRIVA DI SCRUPOLI". CONFIDIAMO VIVAMENTE, IN UN SUO IMMEDIATO RIPENSAMENTO.FERMI L' ESECUZIONE! ...e PIUTTOSTO LO FACCIA INSERIRE IN UN'AREA PROTETTA, eventualmente monitorandolo a distanza, ma preservi la specie! Leggi di più Micaela Presta 164.218 164.218 sostenitori Firma la petizione * Dare priorità per il riconoscimento dell'invalidità civile dei malati SLA Sono Marco, un malato SLA a cui è stata diagnosticata la malattia a Giugno 2022. La SLA è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. Al momento non esistono cure in grado di fermarla e il suo decorso è in genere rapido con esito infausto. Le disabilità indotte dalla SLA sono invalidanti e richiedono il supporto da parte dei caregiver, dei familiari e delle strutture sanitarie. Insieme alle gravi difficoltà progressive imposte dalla malattia, un malato SLA è costretto ad attendere i lunghi tempi del riconoscimento dell'invalidità civile. Nel mio caso, in Trentino, sono in attesa da quasi 6 mesi della prima visita di accertamento medico-legale per la concessione dell'invalidità. In 6 mesi, un malato SLA, vede degenerare le proprie condizioni in modo significativo rispetto a quelle descritte nella documentazione di presentazione della domanda: la SLA non aspetta la burocrazia! Chiedo il vostro sostegno per la presentazione di una petizione che imponga tempi rapidi e prioritari per il riconoscimento dell'invalidità civile per le malattie degenerative che causano gravi disabilità quali la SLA.Leggi di più Marco Marini 45.687 45.687 sostenitori Firma la petizione * Per la Sanità Pubblica! Un gruppo di donne e uomini con ruoli idee e funzioni diverse, insieme ad un gruppo di professionisti sanitari, ma anche semplici cittadine e cittadini preoccupati per l'attacco alla già indebolita sanità pubblica, hanno deciso di fare qualcosa. Ecco la ragione di questo appello, dare vita ad una vasta mobilitazione in difesa della sanità pubblica. Vi chiediamo di firmare, diffondere e condividere perchè senza una sanità pubblica efficiente e con risorse adeguate non esiste il diritto costituzionale alla salute. Ecco l'appello: Per la sanità pubblica La salute è un diritto fondamentale per tutte le persone, che la nostra Costituzione tutela e che lo Stato deve garantire. Purtroppo le condizioni in cui versa il nostro SSN sono drammatiche. Rispetto alla riforma del 1978 c’è stato un cambiamento demografico non ancora metabolizzato in modo adeguato: siamo una società invecchiata e che invecchierà ancor di più. Sono anni che lo Stato non investe quanto necessario in termini di risorse finanziarie, professionali, riforme. L’impatto della pandemia sull’intero sistema aveva aperto la speranza per adeguati investimenti sul servizio sanitario. Così non è avvenuto, quanto meno in termini congrui. Un sistema già indebolito, costretto a dare priorità alla gestione della pandemia, ha raggiunto risultati efficaci grazie allo straordinario impegno professionale, ma contestualmente si è infiacchita la capacità di risposta assistenziale ai bisogni delle persone, le liste d’attesa sono incrementate, l’accesso a prestazioni a pagamento è aumentato in modo esponenziale, il ricorso a sistemi assicurativi è stato stimolato e, più in generale, è aumentato l’abbandono delle persone fragili per salute, età, condizioni economico-sociali. All’impatto pandemico si sono aggiunte le ricadute economico-finanziarie dovute alla guerra in Ucraina, l’inflazione, il caro bollette, aggravando ulteriormente la situazione finanziaria delle Regioni, dei Comuni e delle famiglie. Siamo di fronte ad un pericolo incombente: il superamento dell’universalismo sanitario del SSN con l’avvio di fatto di un universalismo selettivo la cui conseguenza sarà una sanità che si rivolge prioritariamente ai poveri, progressivamente più povera, aggravando quelle diseguaglianze che sempre più caratterizzano il nostro Paese. È unanimemente riconosciuto che già oggi le differenze inaccettabili nella società, in rapporto a istruzione, condizioni di vita e di lavoro, età e genere portano anche a diseguaglianze di salute. Le persone socialmente più disagiate si ammalano di più ed hanno maggiori difficoltà di accesso tempestivo a servizi di buona qualità. La fine dell’universalismo peggiorerà ulteriormente le cose. Oggi serve con urgenza un coordinato insieme di provvedimenti con l’obiettivo di: - avere più medici, infermieri, personale sanitario e assistenziale per garantire accesso ai servizi, recupero liste d’attesa, riorganizzazione dei servizi territoriali. Personale adeguatamente formato e valorizzato, riconoscendone il ruolo strategico e adeguando salari, diritti, progressioni di carriera; - rafforzare l’assistenza territoriale per dare concretezza alla presa in cura delle persone, sostegno ai caregiver, integrazione sociale e sanitaria per garantire la domiciliarità. Particolare attenzione va posta alle aree interne, montane e collinari; - rivedere l’organizzazione della medicina generale e pediatrica di libera scelta e assicurare l’operatività di team multi professionali; - mettere in sicurezza gli ospedali a partire dai PP.SS e dall’Emergenza-Urgenza; - fare realmente delle Case della Comunità una sede in grado di semplificare l’accesso ai servizi, un luogo di partecipazione dei cittadini, del volontariato, del terzo settore; - rafforzare i dipartimenti di salute mentale, prevenzione, sicurezza sui luoghi di lavoro; - rivedere e innovare anche i percorsi formativi con maggiore collaborazione fra SSN e Università; - investire in ricerca pubblica e intervenire sul mercato farmaceutico. L’opposto della recente riforma di Aifa. Riforme a scala nazionale, rafforzamento dell’universalismo nell’accesso ai servizi hanno un valore insostituibile ma necessitano di maggiori risorse. Poiché il Paese non può indebitarsi ulteriormente, se vogliamo evitare il ritorno a sistemi mutualistici-assicurativi, queste risorse vanno reperite con un sistema fiscale equo e progressivo. I segnali che emergono dalla legge di bilancio di questo Governo vanno in direzione opposta: risorse nettamente insufficienti per servizi sociali e sanitari, l’espansione della flat tax, i condoni e il sostegno all’evasione fiscale. Ancora più preoccupante l’accelerazione del percorso legislativo per introdurre, anche in Sanità, l’Autonomia differenziata. Premessa per una dirompente risposta frastagliata, Regione per Regione, a problemi trasversali che riguardano l’intero sistema sanitario e che da tempo richiedono una risposta unica e nazionale: un altro grimaldello per abbattere l’universalismo e per consolidare le disuguaglianze regionali che caratterizzano da sempre il nostro SSN. I necessari provvedimenti per la messa in sicurezza del nostro Servizio Sanitario Nazionale non sono più rinviabili . IL MOMENTO È ORA!! I primi sostenitori e firmatari dell'appello: Abbonizio Marzia. Segretaria Spi CGIL Forli Allegni Gessica. Sindaca Bertinoro Alni Daniele Baredi Elena. Insegnante Bargossi Malu'. Presidente Auser Forlì Bissoni Giovanni. Pensionato Borghesi Laura. Medico Bozzoli Matteo. Sindaco Cesenatico Brigliadori Michela. Infermiera Bucci Silvia. Segretaria CGIL Cesena Calcoli Claudio. Medico Calipari Marilena. Dipartimento Sanità Pubblica Rimini Camporesi Roberto. Pensionato Carradori Tiziano. Direttore Ausl Romagna Ceccarelli Paola. Infermiera Chicchi Giuseppe gia Sindaco Rimini Cimatti Antonella. Terapista Clementi Giovanni. Coord.re servizi riabilitazione Rimini De Pascale Michele. Sindaco Ravenna. Presidente CTSS Dradi Lisa. Segretaria FP CGIL Ravenna Errani Vasco gia' Senatore Feletti Francesco. Medico. Segretario ANAAO Garavini Milena. Sindaca Forlimpopoli Garcea Nicola. Segretario Spi CGIL Cesena Giacomini Ornella. Segretaria FP CGIL Rimini Giorgini Maria. Segretaria CGIL Forlì Guerrini Andrea. Pres. CDA Tecnici Prevenzione Ambiente luoghi lavoro- ordine TSRM- PUTRP Forlì Cesena Rimini Lattuca Enzo. Sindaco Cesena Lucarelli Christian. Segreteria FP CGIL Rimini Lusenti Carlo. Medico Marangolo Maurizio. Medico ospedaliero pensionato Masini Nadia gia' parlamentare Masotti Maura. Segretaria Spi CGIL Ravenna Masotti Mirko. Segretario FP CGIL Forli- Cesena Melandri Marinella. Segretaria CGIL Ravenna Micheletti Simona. Medico Montalti Stefano. Presidente fondazione Alzheimer Morgagni Diana. Medico Morgagni Federico. Cooperatore Neri Walter. Medico Palazzi Ignazio. Medico Palmarini Paolo. Segretario UIL FPL Parma Alice. Sindaca S. Arcangelo Pavolucci Isabella. Segretaria CGIL Rimini Petitti Emma. Presidente Assemblea legislativa Emilia Romagna Planari Lorenzo. Segretario PD Cesena Poggi Loretta. Coordinatrice quartiere 9 Forli' Raimondo Claudia. Architetto Sadegolvaad Jamil. Sindaco Rimini Sanniti Stefano. Ingegneria biomedica Sarpieri Carlo. Presidenza reg.le Auser Simoni Nadia. Pensionata Sintoni Francesco. Dirigente Ausl Romagna Soldati Meris. Segretaria Spi CGIL Rimini Taroni Francesco. Prof. Alma Mater Travaglini Giuseppe. Medico Turicchia Giorgio. Medico Urbinati Graziano. Presidente Federconsumatori Rimini Valbonesi Daniele. Sindaco S. Sofia. Segretario PD. Forlì Leggi di più Movimento per la Sanità Pubblica 132.604 132.604 sostenitori Firma la petizione * Deducibilità spese per assistenza alla persona in Italia Dal 1° gennaio 2023 è entrato in vigore il nuovo aumento per gli stipendi di Colf, baby sitter e Badanti, che crescono del 9,2%. Per la badante convivente a tempo pieno la paga base passa da 1.026€ al mese a 1.120,76€, cui vanno aggiunti contributi, tredicesima, Tfr, pasti, ferie. Il costo per la famiglia può arrivare a 125€ al mese in più. Per una babysitter di un bambino sotto i sei anni (a tempo pieno, non convivente) che lavora 40 ore a settimana i costi passano da 1.234 € a 1.348€ (1.743 euro annui in più). Questo genera due rischi: quello di aumento del lavoro nero e quello di povertà per le famiglie che hanno bisogno di assistenza. Vogliamo quindi chiedere al Governo di concedere la detraibilità al 19% di tutto l'importo speso nell'assistenza alla persona. Ad oggi è concessa solo la deducibilità dei contributi INPS e la detraibilità al 19% dell'importo massimo di 2.100€, per chi ha un reddito inferiore ai 40.000€. Vorremmo, invece, che lo stipendio della badante fosse equiparato alle spese mediche, per aiutare le famiglie e contrastare il lavoro nero. Leggi di più Acli Provinciali Bologna 105.568 105.568 sostenitori Firma la petizione * Basta morti inutili e mamme sole! Chiediamo di garantire accompagnatori H24 alla nascita Dalla Pandemia negli Ospedali di tutta Italia sono entrati in vigore regolamenti che oggi persistono senza una reale necessità sanitaria o organizzativa per le Strutture Ospedaliere. Il fatto di cronaca del 7 gennaio, dove all'Ospedale di Roma Sandro Pertini è tragicamente morto un neonato durante l'allattamento è una ennesima tragedia evitabile a cui assistiamo. Questi anni di Covid sono migliaia i neo-genitori che hanno vissuto, ancor più di prima, esperienze di degenze ancor più isolanti e maltrattanti, senza che vi siano motivazioni giustificate, in un momento della vita già delicato che dovrebbe portare con sé momenti positivi. Nella maggior parte dei reparti maternità l’ingresso agli accompagnatori è consentito soltanto poche ore al giorno. Ma non in tutti. E' fondamentale che vi sia una linea unica, dove non vi siano esperienze di parto di serie A o di serie B, ma sappiamo bene che in Italia sia utopia. La violenza ostetrica che permea quotidianamente nelle strutture Italiane miete vittime inconsapevoli creando traumi psicologici gravi che hanno effetti non solo sulle mamme ma anche sui loro bambini. Chiediamo che vi siano più controlli e il supporto alle famiglie soprattutto nei momenti parto e post-parto, i quali sono estenuanti, fragili e difficili da affrontare, siano guidati dagli esperti anzichè ostacolati, con cura e con consapevolezza, mettendo. i bisogni delle mamme e l'assistenza a loro al centro. La condivisione dell'esperienza parto con il/la propri* partner fin da subito permette alla coppia genitoriale di crearsi, consolidarsi, affrontando tale esperienza uniti, e l'accudimento, l'alleanza di quei giorni sono fondamentali protettori da depressioni post-partum e difficoltà materne psicologiche quali ansia, rabbia e fragilità. Spesso la carenza di personale non garantisce un sostegno continuativo alle puerpere, e per questo chiediamo che i protocolli ospedalieri siano aggiornati e che sia consentito l’ingresso h24 a un accompagnatore, garantendo l'accesso in tutti gli Ospedali Italiani del partner o familiare al momento parto e durante tutta la degenza. Perchè se non sono i reparti maternità a garantire aiuto concreto e professionale alle neo-mamme almeno non siano abbandonate nelle proprie stanze a rischio di situazioni tragiche come quella appena accaduta a Roma. Mama Chat, associazione che dal 2017 supporta donne tra cui mamme e famiglie in difficoltà si schiera con forza e invita tutte le persone e gli enti, associazioni e aziende che sentono a cuore questa causa di unirsi a noi in questa petizione.Leggi di più Associazione Mama Chat 178.510 178.510 sostenitori Firma la petizione * CIBO: SPRECO ALIMENTARE DELLE COMPAGNIE AEREE Alla ripresa dei viaggi dopo gli anni della pandemia, molte compagnie aeree stanno ripensando gli spazi, i servizi da offrire e molto altro. A queste azioni si dovrebbe affiancare il corretto impiego e riutilizzo del cibo. Alcuni addetti alla ristorazione e pulizia di aeromobili in aereoporti internazionali (es. Ginevra) denunciano l'enorme spreco di alimenti confezionati ed assolutamente integri. L'umanità sta affrontando sfide epocali (guerre, carestie, disuguaglianze, etc.) che riuscirà a sconfiggere esclusivamente con azioni concrete nella quotidianità. Quindi anche un "semplice" volo aereo impatta negativamente sull'ambiente se gestito come fatto finora: senza alcuna attenzione allo spreco alimentare. Coinvolgere realtà dei territori vicino agli aereoporti, istituzioni, associazioni di volontariato è fondamentale per evitare inutili costi all'intera collettività. Firmate questa petizione affinchè si ponga rimedio ad una delle tante situazioni che vedono derrate alimentari sprecate. Solamente con l'aiuto di ognuno di voi porteremo un sostanziale miglioramento. Un volo aereo affascina perchè avvicina al Cielo, facciamo in modo che avvicini anche alla terra, accanto a chi è in difficoltà! (nella foto un carrello di un aereomobile al termine di un volo)Leggi di più Ale Bassa 143.900 143.900 sostenitori Firma la petizione * Appello per la vita di Fahimeh Karimi Egregi Mohammad Reza Sabouri, ambasciatore in Italia della Repubblica islamica di Iran Gholamhossein Mohseni Ejei, capo della magistratura iraniana Antonio Tajani, Ministro degli Esteri Fahimeh Karimi, allenatrice di palla a volo, madre di tre bambini piccoli, è stata arrestata a Pakdasht, nella provincia di Teheran, oltre un mese fa. L’accusa sarebbe quella di aver sferrato dei calci a un paramilitare in una delle manifestazioni che hanno fatto seguito alla morte di Mahsa Amini, la giovane di 22 anni presa in custodia dalla polizia morale iraniana, il 16 settembre scorso, per via di una ciocca di capelli che sfuggiva al suo hijab. Karimi è stata prima detenuta nella prigione di Evin, poi trasferita in quella di Khorin. La Stampa e i sottoscrittori di questo appello chiedono il rispetto dei diritti di tutti coloro che da giorni manifestano pacificamente e che nonostante questo vengono brutalmente repressi e ingiustamente arrestati. In particolare, i sottoscrittori di questo appello chiedono la decadenza immediata delle accuse e il rilascio incondizionato di Fahimeh Karimi. La pena che le è stata inflitta è umanamente, moralmente e giuridicamente inaccettabile. Oltre tutto non c’è evidenza di nessun regolare processo a suo carico e dunque, in attesa della sua scarcerazione, deve esserle assicurato un contatto costante con la sua famiglia e con un avvocato da lei scelto liberamente. Il rispetto dei diritti umani appare in questo momento gravemente violato dalla Repubblica islamica dell’Iran. Italia e Unione europea non possono voltarsi dall’altra parte, ma devono esercitare continue e crescenti pressioni per garantire la salvezza e l’incolumità delle migliaia di arrestati nelle proteste di piazza. https://www.change.org/p/appello-per-la-vita-di-fahimeh-karimi Leggi di più La Stampa 342.704 342.704 sostenitori Firma la petizione * Lo Stato paghi gli aumenti delle bollette I prezzi di luce e gas hanno raggiunto livelli mai visti prima. Famiglie e imprese stanno ricevendo bollette con rincari insostenibili (per le aziende energivore si arriva ad aumenti anche del 1.200%). E nei prossimi mesi – avverte l’Arera – i rialzi continueranno, principalmente per colpa del conflitto in Ucraina e della speculazioni finanziaria. La situazione è estremamente grave: siamo di fatto in un’economia di guerra. Le famiglie quest’anno spenderanno in media 1.231 euro in più per le utenze domestiche, mentre secondo Confartigianato 881mila piccole imprese rischiano di chiudere, lasciando senza lavoro 3,5 milioni di persone. Per questo motivo The Post Internazionale ha deciso di farsi portatore di un appello affinché sia lo Stato a sostenere il peso dei rincari sulle bollette. Lo abbiamo fatto con questa petizione su Change.org e sul nostro sito. In Europa la trattativa sul tetto al prezzo del gas non si sblocca, in primis per l'opposizione della Germania, che ha annunciato che procederà per conto suo - in barba alla solidarietà interna all'Ue - con un maxi-piano di aiuti da 200 miliardi di euro. Nell'attesa che qualcosa finalmente si muova a livello comunitario, un intervento compensativo dello Stato è “indispensabile”, come ha osservato anche Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. I provvedimenti messi in campo finora dal Governo – dall’azzeramento degli oneri ai crediti d’imposta – hanno alleviato solo in minima parte l’onda d’urto del caro-bollette. Ma dalla scorsa estate si è registrata una nuova impennata dei prezzi che ha reso quelle misure del tutto insufficienti. Come abbiamo raccontato sul TPI, molti cittadini e imprenditori non riescono più a pagare. Di fronte ai rialzi monstre di questi ultimi mesi serve quindi un intervento più deciso: chiediamo allo Stato di farsi carico del 50% degli aumenti su luce e gas. Ne va della tenuta del nostro sistema economico e sociale, come fu per gli aiuti pubblici durante le fasi più difficili della pandemia. Secondo la Cgia di Mestre, un intervento di questa portata costerebbe circa 35 miliardi di euro entro la fine dell’anno. Per limitare l’impatto sulle casse statali, e dunque sul debito pubblico, si potrebbe cominciare andando a colpire gli extraprofitti realizzati dalle società energetiche. Sì, perché se la maggioranza di famiglie e imprese sono in ginocchio, l’altra faccia della medaglia è che ci sono aziende che con il caro bollette si stanno arricchendo a dismisura. Eni, ad esempio, nei primi sei mesi del 2022 ha realizzato 7,4 miliardi di euro di utile (l’anno scorso, nello stesso periodo di tempo, l’utile era stato di 1,1 miliardi). Il Governo Draghi ha introdotto una tassa del 25% sugli extraprofitti di queste aziende, ma la norma è stata scritta male – il prelievo è calcolato sull’imponibile Iva anziché sul differenziale di utile – e molte compagnie si stanno rifiutando di pagare: degli 11 miliardi di euro attesi entro fine anno, per ora lo Stato incassato solo 2 miliardi. Per finanziare almeno in parte un intervento pubblico più deciso contro il caro-bollette si potrebbe, da un lato, aumentare la tassazione sugli extraprofitti dal 25 al 100% e, dall’altro, riscrivere la norma applicando il prelievo sull’effettiva differenza fra l’utile di quest’anno e quello dell’anno passato. Si tratta di una norma di equità: perché i profitti realizzati da queste aziende non derivano da una loro migliore performance sul mercato ma da fattori esterni come la guerra e la speculazione finanziaria. L’aiuto statale sui rincari delle bollette potrebbe essere modulato in modo da favorire le famiglie con redditi più bassi e, fra le imprese, quelle più energivore e quelle che in seguito alla stangata sarebbero più esposte al rischio chiusura. Inoltre, l’intervento potrebbe essere modulato in modo da incentivare, per chi se lo può permettere, la riduzione dei consumi. Una questione ancora sottovalutata, infatti, è quella degli approvvigionamenti di gas: se le forniture dalla Russia dovessero andare riducendosi ulteriormente, si renderebbe inevitabile nei prossimi mesi un razionamento energetico. Ecco perché se conteniamo la domanda oggi, potremo avere più risorse domani. Ci aspetta un autunno/inverno molto difficile e non c’è tempo da perdere: se anche tu ritieni che lo Stato dovrebbe farsi carico degli aumenti delle bollette, firma questa petizione.Leggi di più The Post Internazionale (TPI) 132.403 132.403 sostenitori Firma la petizione * Mio figlio in APNEA da 2 anni! Sono Laura, mamma Ragusana di due bambini. Mio figlio Lorenzo ha quasi quattro anni e mezzo, e da più di due anni soffre di ipertrofia adenoidea. Da giugno del 2021 Lorenzo è stato messo in lista d'attesa per essere sottoposto ad intervento di adenoidectomia, perché ritenuta l'unica soluzione ,in quanto tutte le possibili cure prescritte e attuate non sono state efficaci. È da due anni infatti,che soffre di apnee notturne, si risveglia durante la notte facendosi sempre la pipì addosso, fa così fatica a respirare che la sua postura e la sua arcata dentaria si stanno compromettendo. Si sveglia stanco e irritabile. Neache nel periodo estivo ha avuto tregua e stiamo andando avanti a somministrazione di cortisone ogni due settimane. È da più di un anno che circa una volta al mese sollecito gli otorini per conoscere lo scorrimento della lista d'attesa , e ogni volta mi viene data la stessa risposta: "Operiamo solo le emergenze, non abbiamo sedute operatorie per i bambini". Questa situazione a mio avviso è inaccettabile! Non è possibile che ,quello che è definito dagli stessi otorini un semplice intervento di routine, non possa essere più effettuato! Se questa situazione non dovesse sbloccarsi, sia mio figlio che gli altri bambini della nostra provincia, rischiano di avere compromesso il loro diritto alla salute oggi e le relative conseguenze nel tempo. Rivolgo quindi questa petizione alla direzione sanitaria dell'ASP 7 di Ragusa, affinché il problema descritto venga al più presto preso in seria considerazione e risolto! Mia intenzione, è quella di non fermarmi, in questa protesta fin quando mio non respirerà normalmente! Leggi di più Laura Criscione 107.473 107.473 sostenitori Firma la petizione * ORA LEGALE PER SEMPRE ORA LEGALE TUTTO L’ANNO RISPARMI PER ALMENO 1 MILIARDO DI EURO EFFETTI POSITIVI SULLA SALUTE NEL 2022 ORA LEGALE HA FATTO RISPARMIARE A FAMIGLIE E IMPRESE 420 MILIONI DI kWh DI ENERGIA [ENGLISH VERSION] Per contrastare il caro-energia e consentire a famiglie e imprese risparmi sulle bollette di luce e gas, la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No profit, chiedono alla Commisione Europea, al Parlamento Europeo e al Governo Italiano di istituire l’ora legale tutto l’anno, abbandonando l’obsoleto passaggio ora legale/ora solare. “La politica discute di razionamenti del gas alle imprese, il sabato in DAD per le scuole e riduzione della durata dei riscaldamenti dal prossimo autunno, ma dimentica che già dal 2018 il Parlamento Europeo ha approvato con l‘84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale. Il passaggio permanente all’ora legale consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio”. Chiediamo al Governo Italiano di adottare nel nostro paese l'ora legale definitiva. Il risparmio energetico derivante dall’adozione permanente dell’ora legale consentirà tra l’altro di tagliare le emissioni climalteranti per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana oltre che risparmi economici dovuti alla riduzione della combustione di fonti fossili per illuminazione e riscaldamento – calcolano Sima & Consumerismo. Prima dell’impennata dei prezzi del gas, Terna ha quantificato in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 in cui è in vigore l’ora legale, con un minor consumo di elettricità in 15 anni pari in Italia a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati grazie all’ora legale. “È per questo che chiediamo al Governo Draghi o al successivo di prendere immediatamente questa decisione demandata agli Stati nazionali dal Parlamento Europeo, invitando gli altri Paesi dell’Unione a fare altrettanto”.Leggi di più CONSUMERISMO & SIMA 297.879 297.879 sostenitori Firma la petizione * #IoStoConSilvia - Mai più vittime di stalking e di violenza! #IoStoConSilvia - Mai più vittime di stalking e di violenza! Ciao, sono Adriano e sono il fratello di Silvia, una giovane di 30 anni che ormai da troppo tempo, come molte donne, vive nel terrore a causa di uno stalker. Questa è la sua storia: nel gennaio 2021, per via delle dipendenze da droga del suo ex compagno, Silvia decide di lasciare questo ragazzo. Da questo momento in poi comincerà la strategia del terrore nei suoi confronti: appostamenti fuori al lavoro, fuori casa, minacce con coltelli, percosse. Tutto questo finché le denunce fatte da Silvia portarono ad un divieto di avvicinamento, subito violato dallo stalker. A questo punto partirono i domiciliari, ma lo stalker, purtroppo, ha un forte potere a livello psicologico nei confronti di Silvia e riesce a manipolarla: in collaborazione con il suo avvocato, riesce a convincerla a ritirare tutto, in cambio lui promette che sarebbe sparito per sempre. Inutile dire che così non è stato e, dopo alcuni mesi, lo stalker rientra in azione. La chiama continuamente, le manda centinaia di messaggi, minaccia amici e parenti, crea decine di profili falsi. Silvia è costretta più volte a cambiare casa e lavoro. La sua vita diventa un inferno. La strategia dello stalker è impietosirla, accusarla, farla sentire in colpa, minacciarla. Tra i messaggi che lui le invia, ce ne sono alcuni che mostrano le vene sanguinanti con scritto "mi sto uccidendo aiutami!" per proseguire con "vedi cosa mi stai facendo fare" e "se non mi aiuti dico a tutti cosa mi stai facendo fare", oppure ancora "scusami ti chiedo solo di aiutarmi" e così via. Un giorno, lo stalker, ha anche incendiato la sua macchina dicendo a Silvia che si sarebbe dato fuoco. Silvia ricomincia a denunciare ma i tempi sono lunghi, troppo lunghi. L’ultimo episodio risale a qualche settimana fa, quando lo stalker in questione si è presentato sotto casa per attenderla al suo rientro e nostra madre, spaventata, ha chiamato me per intervenire. Ne è seguita una colluttazione durante la quale sono stato colpito molte volte da lui e, solo dopo tempo e grazie all’intervento dei nostri vicini, sono riuscito ad allontanarlo. Ma potrebbe tornare ancora, e allora cosa possiamo fare? Tutto questo non sconvolge solo la vita di Silvia, ma anche quella di sua figlia di 11 anni che vive nel terrore, di sua madre diabetica che sta male quando lo stalker entra in azione e di suo padre con problemi di cuore, un cuore che ogni volta cede quando deve soccorrere la propria figlia nel momento di terrore. Per questo ti chiedo di firmare e condividere questa petizione, perché quello che sta succedendo a Silvia potrebbe accadere anche a te, ad un tuo famigliare, ad un tuo parente o un tuo amico/a. In seguito agli ultimi fatti è stato disposto l'arresto dello stalker, ma non sappiamo se questo verrà confermato. Come Silvia ce ne sono tante che non hanno voce, questa petizione è anche per loro". Proprio in questi giorni stiamo assistendo a tante storie di donne che rimangono uccise da uomini violenti. Facciamo sì che il nome di Silvia non si aggiunga a questa brutta lista. Per fare questo, c’è bisogno di mettere in pratica queste azioni: - inasprimento delle pene - braccialetto elettronico geolocalizzatore - assistenza psicologica a 360° che stia veramente vicino alle vittime di stalking e che non si riduca ad un semplice rimedio in casa protetta -perizia psichiatrica allo stalker con misure cautelari e cure psichiatriche per cercare di guarirlo PERCHÉ IL CARCERE FINISCE, LA MALATTIA SE NON VIENE CURATA NO !!! LO STALKER CHE DEVE ESSERE FERMATO!! FIRMA ORA E CONDIVIDI LA PETIZIONE !!! NON C'È PIÙ TEMPO DA PERDERE !!!Leggi di più adriano salvatori 55.937 55.937 sostenitori Firma la petizione * AIFA ci ripensi sulla rimborsabilità di farmaci per malati di tumore al pancreas #Pancreas Mia madre Antonella moriva a 56 anni: tumore implacabile, adenocarcinoma al pancreas. In una anno una fine orribile che segna tutti, per sempre. Dicevano che non era un cancro su base ereditaria. Da tempo oramai si sa che invece lo è, eccome! Ci sono mutazioni genetiche che inducono la malattia... essa sta silente e poi esplode. Un cugino materno muore il mese scorso, senza speranza, senza chirurgia: 56 anni. Ma AIFA dice NO al farmaco per i pazienti malati. Ebbene, in occasione della Giornata Mondiale del Tumore del Pancreas 2021, con un tempismo cinico per la sensibilità dei pazienti con tumore al pancreas e dei loro cari, l’AIFA spegneva le speranze e non approvava la rimborsabilità del farmaco Olaparib per i pazienti con mutazione BRCA germinale. Chiediamo una immediata rivalutazione della decisione. L’AIFA ha negato la rimborsabilità del farmaco Olaparib per i pazienti con tumore al pancreas portatori della mutazione germinale BRCA. Lo studio di Fase III POLO, che ha verificato l’impatto del farmaco Olaparib per i pazienti con mutazione BRCA1/2 ereditata, ha raggiunto il suo obiettivo primario: prolungare la vita senza deteriorane la qualità. La sopravvivenza a 2-3 anni è aumentata, anche se non in modo statisticamente significativo. Il beneficio di sopravvivenza prolungato per un sottogruppo di pazienti, peraltro superiore a quanto osservato con i protocolli chemioterapici autorizzati per la prima linea terapeutica, è un evento prezioso nella cura del tumore del pancreas. Questa decisione, oltre a spegnere la speranza dei pazienti affetti da tumore del pancreas, produce incalcolabili danni sotto ogni profilo umano, culturale e scientifico, disconoscendo il valore del tempo che le persone trascorrono senza sintomi della malattia e libere dalla tossicità fisica e psicologica della chemioterapia. Il costo per le casse dello Stato di questo trattamento sarebbe stato risibile per circa 50 pazienti per anno che potrebbero beneficiare dei vantaggi del farmaco. Chiediamo la RIVALUTAZIONE della decisione.Leggi di più Laura Dal Pozzo 87.044 87.044 sostenitori Firma la petizione -------------------------------------------------------------------------------- PETIZIONI VITTORIOSE * Vittoria! Salviamo i mufloni dell’Isola del Giglio La comunità scientifica che nel 1955 ha introdotto il muflone nell’isola del Giglio per preservare una specie che ancora oggi è a rischio, adesso vuole estirparlo abbattendo l’intero branco, sostenendo così di volere salvaguardare la biodiversità dell’isola. Firmate questa petizione per evitare un barbaro e inutile massacro di un animale che da quasi 70 anni convive pacificamente sull’isola del Giglio dove ha trovato un suo perfetto habitat naturale e riproduttivo. Se la rimozione dall’isola deve proprio essere effettuata che tutti gli esemplari siamo catturati e reintrodotti nei luoghi di provenienza di Sardegna e Corsica come era negli scopi del progetto iniziale. Gli abitanti del luogo e gli stessi agricoltori sono contrari a questo scempio, addirittura una statua è stata dedicata dagli isolàni a questo nobile e Pacifico animale. L’uomo non impara mai e vuole con arroganza decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato e non trova di meglio che uccidere peraltro usando fondi pubblici che potrebbero avere ben più intelligenti e utili destinazioni. Unisciti anche tu a questa campagna di civiltà, firma questa petizione per evitare il massacro che dovrebbe iniziare a giorni e concludersi con l’abbattimento di decine di animali innocenti il tutto a spese della collettività.Leggi di più Ennio Aquilino 23.349 23.349 sostenitori * Vittoria! #lacasasiamotutte Molte nostre amiche hanno voluto sostenerci con un appello, che noi, Casa Internazionale delle Donne, raccogliamo invitando tutte e tutti a sottoscriverlo per sventare definitivamente il rischio che la Casa resti senza casa. Grazie amiche! "La Casa Internazionale delle donne di Roma non è al sicuro.Un luogo storico, il riferimento di oltre 30.000 donne che la visitano ogni anno e delle numerose associazioni che la fanno vivere, il punto di incontro, confronto culturale e politico, di crescita personale e professionale, l’archivio del femminismo, la sede di tante battaglie delle donne contro discriminazioni e violenze, è a rischio. Ancora pende il rischio dello sfratto. Ancora si avanza, da parte del Comune, la richiesta di un arretrato di oltre 800.000 euro. Eppure, le donne che la animano hanno spiegato a noi, agli interlocutori istituzionali e a tutte/i coloro che hanno a cuore la sua esistenza, che la Casa ha pagato per tutti i 15 anni di gestione, buona parte del canone e ha sostenuto gli ingenti costi di manutenzione di cui uno stabile storico, quale è il complesso del Buon Pastore (un palazzo del 1660), necessita. Il tutto senza contributi e finanziamenti pubblici, solo con l’autofinanziamento, rendendo così fruibile per la città questo splendido luogo: aperto, frequentabile, pieno tutti i giorni di attività e di servizi a disposizione delle donne, in particolare di quelle con minori possibilità. Sappiamo che la trattativa con il Comune è in corso, ma ci sembra troppo lenta e difficile. Gli amministratori del Campidoglio dicono che vogliono valorizzare la Casa, che la considerano un valore per la città. Noi ci crediamo. Perché non dovremmo?Sarebbe del tutto paradossale, che la prima sindaca donna della Capitale voglia passare alla storia per aver chiuso la Casa internazionale delle donne.Ci sentiamo in dovere di parlare perché “la Casa siamo tutte”. Noi la frequentiamo, vediamo quanta passione, quanto lavoro, quanta fatica richiede ogni giorno quel luogo per restare aperto e disponibile. Vorremmo un gesto di responsabilità e di generosità. Vorremmo che alle parole seguissero i fatti. La Casa, le associazioni e le tantissime donne che la abitano e la rendono fruibile devono essere messe in sicurezza, devono poter continuare ad agire e progettare il futuro. Per ottenere questo risultato, basterebbe applicare le leggi che consentono di concedere alla Casa Internazionale un canone gratuito, mettere a valore il ruolo sociale e culturale che la Casa svolge, riconoscere il pregio dell’opera di manutenzione e salvaguardia di un bene culturale della città e il prezioso contributo dei servizi che alla Casa le donne trovano e quindi anche ristrutturare il debito, a partire dal riconoscimento della sua reale entità.La Casa rappresenta anche un pezzetto della nostra storia, del presente e del futuro nostri e della città. E’ uno dei simboli delle battaglie e delle vittorie delle donne e ci aiuta, con l’impegno quotidiano che vi si svolge, a costruire scelte, passi che restano da compiere per superare discriminazioni e diseguaglianze.La casa siamo tutte. Tutte, anche Virginia Raggi." Ambra Angiolini, Lucia Annunziata, Asia Argento, Silvia Avallone, Elisabetta Addis, Sonia Bianchini, Laura Bispuri, Alessandra Bocchetti, Caterina Bonvicini, Tatiana Campioni, Valentina, Carnelutti, Stefania Casini, Carlotta Cerquetti, Teresa Ciabatti, Gigliola Cinquetti, Chiara Civello, Francesca Comencini, Paola Cortellesi, Lella Costa, Maria Rosa Cutrufelli, Francesca D’Aloja, Serena Dandini, Piera Degli Esposti, Marica Di Pierri, Ginevra Elkann, Alessandra Ferri, Iaia Forte, Ilaria Fraioli, Elena Giannini Belotti, Chiara Gamberale, Maria Grazia Giammarinaro, Emanuela Giordano, Valeria Golino, Laura Greco, Glauca Leoni, Rosetta Loy, Loredana Lipperini, Viola Lo Moro, Sarah Di Nella, Ria Lussi, Simonetta Lux, Barbara Leda Kenny, Francesca Mancini, Dacia Maraini, Francesca Marciano, Giovanna Mezzogiorno, Rossella Milone, Michela Murgia, Olivia Musini, Silvia Neonato, Roberta Nicolai, Eleonora Paglini, Laura Paolucci, Valeria Parrella, Rita Pelusio, Marinella Perroni, Cristina Petrucci, Barbara Piccolo, Renata Rampazzi, Norma Rangeri, Alba Rohrwacher, Sara Ronchi, Evelina Santangelo, Alessandra Sarchi, Bia Sarasini, Luisella Seveso, Grazia Scuccimarra, Tosca, Tiziana Triana, Jasmine Trinca, Chiara Valentini, Chiara Valerio, Maddalena Vianello Per info: lacasasiamotutte@gmail.comLeggi di più maria brighi 101.542 101.542 sostenitori * Vittoria! Salviamo la vita di Alì Mohammd Al-Nimr Alì Mohammd Al-Nimr sarà decapitato e poi crocifisso in pubblico. Questa è la condanna che in Arabia Saudita è stata inflitta ad un 21enne che nel 2012, quando aveva solo 17 anni, partecipò a una manifestazione contro il governo. Abbiamo poco tempo per salvargli la vita perché la sentenza è stata confermata dalla Corte Suprema saudita e dovrebbe essere eseguita in questi giorni. Chiediamo ai governi di tutto il mondo democratico di mobilitarsi affinché la pena di morte per Alì Mohammd Al-Nimr sia sospesa. Nel ringraziarvi per la cortese attenzione, vi chiedo di firmare questa petizione e di condividerla sui social network. Stefano MoliniLeggi di più Stefano Molini 461.799 461.799 sostenitori -------------------------------------------------------------------------------- AZIENDA * Su Change.org * Impatto * Lavora con noi * Team COMMUNITY * Blog * Media * Linee guida sulla community INFORMATIVE * Aiuto * Guide * Privacy * Termini * Cookie SUI SOCIAL MEDIA * Twitter * Facebook * Instagram DeutschEnglish (Australia)English (Canada)English (India)English (United Kingdom)English (United States)Español (Argentina)Español (España)Español (Latinoamérica)Françaisहिन्दीBahasa IndonesiaItaliano日本語Português (Brasil)РусскийภาษาไทยTürkçe -------------------------------------------------------------------------------- * © 2023, Change.org, PBC * Il sito è protetto da reCAPTCHA, da Informativa sulla Privacy di Google e si applicano i Termini di servizio DeutschEnglish (Australia)English (Canada)English (India)English (United Kingdom)English (United States)Español (Argentina)Español (España)Español (Latinoamérica)Françaisहिन्दीBahasa IndonesiaItaliano日本語Português (Brasil)РусскийภาษาไทยTürkçe