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LA SPAGNA AVVIA IL PRIMO ALLEVAMENTO INTENSIVO DI POLPI, E VIENE ATTACCATA DALLA
COMUNITÀ SCIENTIFICA MONDIALE


SECONDO L’AZIENDA SOLTANTO COSÌ SARÀ POSSIBILE SALVAGUARDARE QUELLI CHE VIVONO
IN NATURA, LE CUI POPOLAZIONI SONO SOTTOPOSTE A PESCA INTENSIVA. MA PER I
RICERCATORI IL POLPO È COMUNQUE TROPPO INTELLIGENTE PER ESSER SOTTOPOSTO A TALI
SOFFERENZE


Foto Shutterstock

di Roberto Zonca

Benché i polpi siano una delle pochissime specie di molluschi consumate in ogni
angolo del pianeta, la specie risulta essere una delle poche, se non addirittura
l’unica, che non viene allevata per la commercializzazione. Una multinazionale
spagnola, dopo anni di sperimentazione, si dice però pronta ad inserirsi nel
mercato, ma il suo annuncio ha scatenato una moltitudine di proteste nella
comunità scientifica internazionale. Il perché? Da un lato perché i polpi sono
degli animali notoriamente intelligenti, dall’altra il fatto che gli esemplari
sarebbero capaci di sentire dolore e provare emozioni, caratteristica
quest’ultima che li renderebbe inadatti alla vita in allevamento… Nueva
Pescanova, la multinazionale che intende avviare la produzione di polpi per uso
alimentare (nello specifico si concentrerà sul polpo comune - Octopus vulgaris),
ha il suo centro di produzione vicino al porto di Las Palmas de Gran Canaria,
alle isole Canarie, nell’oceano Atlantico.

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L’azienda, che dal 2018 ha avviato una intensa sperimentazione, così da capire
come nascono, crescono e vivono i polpi, intende investire nel progetto oltre 50
milioni di euro. Secondo i dati rilasciati dalla multinazionale a partire dal
2023 sarà possibile produrre circa 3mila tonnellate di polpi all’anno.
Nonostante le apparenze si tratta di quantità “infinitesimali”, che
corrispondono orientativamente al 10 per cento dei polpi pescati annualmente in
Spagna: nulla rispetto agli stock richiesti dal mercato mondiale.




L’annuncio ha scatenato comunque l’ira degli ambientalisti e le critiche della
comunità scientifica, preoccupati anche per le più ampie conseguenze
dell’allevamento sulla pesca. Secondo la biologa marina Elena Lara, direttrice
di Compassion in World Farming, allevare i polpi in vasche sterili, quindi priva
di stimoli dal mondo esterno, danneggerebbe lo sviluppo dei polpi. Essendo poi
degli animali estremamente territoriali il vivere in ambienti ristretti
scatenerebbe delle vere e proprie guerre: i polpi potrebbero addirittura
mangiarsi l’un l’altro.



Per Jakob Vinther, biologo evolutivo dell’università di Bristol, la vita in
vasca non sarebbe consona ad una specie complessa come quella del polpo,
particolarmente curioso e “allegro”. E come lui la pensa allo stesso modo anche
Stacey Tonkin, che all’acquario di Bristol si occupa delle cure di un polpo
gigante del Pacifico chiamato DJ. “I polpi non sono animali comuni, quando
guardi DJ, e lui ti guarda – racconta Tonkin - senti davvero che c’è qualcosa di
speciale”.

E alla conclusione che i polpi fossero diversi da altre specie erano giunti
anche degli scienziati britannici della London School of Economics and Political
Science. Dopo aver esaminato i dati provenienti da più di 300 studi (non
soltanto sui polpi ma anche su diverse specie di seppie, calamari e crostacei)
hanno concluso asserendo che i polpi sono “esseri senzienti”, capaci di provare
emozioni e sensazioni, come piacere e dolore. Il team ha inoltre evidenziato che
il polpo comune, proprio per le suddette ragioni, non può esser allevato in
maniera intensiva: il documento suggerisce al governo britannico di valutare la
possibilità di vietare in futuro le importazioni di polpi da allevamento.

A dire no al progetto di Nueva Pescanova anche gli ambientalisti che smontano la
tesi secondo cui, allevando polpi, si darebbe una mano alla Natura. Se anche
fosse vero che l’allevamento intensivo della specie ridurrebbe la pressione
sugli esemplari nati liberi, ci sarebbe da fare i conti con una serie di
problematiche già note in altri tipi di produzioni, non ultima la diffusione di
malattie che spesso si trasmettono anche all’esterno dell’allevamento stesso.

10 gennaio 2022



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